Il finale d’inverno ha compattato la lotta scudetto. A undici gare dalla fine e con la primavera alle porte, il Napoli si ritrova a un punto dalla vetta e con l’Atalanta e la Juve alle calcagna. Dopo lo scontro diretto con l’Inter e dopo aver battuto le altre due, Antonio Conte non si nasconde più. Vuole che quello che resta si consumi fino in fondo. A tutti i costi, pure contro le avversità che attraverso i troppi infortuni si sono abbattute su una nave che ha saputo sopravvivere alla tempesta e adesso riunisce la ciurma per completare la navigazione nella maniera migliore possibile.
La Fiorentina non è di certo tra gli avversari più agevoli per ritrovare quel successo che agli azzurri manca da ben cinque turni. Eppure il Napoli è lì. Ma per restarvi è assolutamente necessario conquistare i tre punti. Riassaporare il gusto del successo sarebbe l’unico rilancio definitivo per una squadra che in questo periodo sembra maestra nel saper incassare e resistere, ma meno brillante nel colpire. Senza trascurare che c’è un intorno che si annida pronto ad agguati che sanno di allunghi e di sorpassi. Ecco che al Maradona per il Napoli non c’è altra possibilità che tornare a vincere.
Il tecnico del Napoli pare sia intenzionato ad affidarsi nuovamente al 3-5-2 che negli ultimi turni ha rappresentato il modulo di riserva pronto a tramutarsi in 4-3-3 a gara in corso, con Olivera senza ancora i novanta minuti nelle gambe, ma, fresco di rinnovo, pronto a entrare a partita in sviluppo. Lukaku è alla ricerca del gol. Nonostante un buon rendimento tattico, il belga non può sottrarsi alla responsabilità di una segnatura che quest’anno è al di sotto delle sue medie abituali. Raspadori intanto culla la sua opportunità e McTominay è l’’unico dubbio di una formazione quasi annunciata, a causa di una non del tutto ottimale condizione fisica. Intanto il Napoli dovrà ancora pazientare un po’ prima di ritrovare Neres e Anguissa, ancora assenti per infortunio.
Qualche assenza colpisce anche la Fiorentina, per la quale Palladino ha comunque predisposto un 3-5-2 reduce vittorioso dall’ultimo turno di campionato. Adli, Bove, Colpani, Folorunsho, Mandragora e Zaniolo non ci saranno. E allora spazio alla mediana foltissima formata da Dodò, Ndour, Cataldi, Fagioli e Gosens.
I viola non sono una squadra solitamente rinunciataria e incline al difensivismo. Il numero di assenti, però, suggerisce un’ipotesi più prudente, anche in considerazione del valore dell’avversario e del fatto che il Napoli cercherà di impadronirsi del gioco fin dal primo minuto, vista la necessità di imporsi tatticamente in una gara dove il fattore campo può giocare la sua parte.
Al di là delle valutazioni intorno a un probabile copione tattico, quest’anno la Serie A sta insegnando che spesso non ci sono gare facilmente prevedibili e che quella classifica corta e piena di interrogativi è determinata proprio da molti risultati a sorpresa e da prestazioni non sempre lucide delle squadre favorite. Ne sa qualcosa il Napoli, brillante nelle gare più difficili e zoppicante con Udinese e Como. L’unica certezza è che Conte sa quanto sia decisiva questa partita. E le gare decisive si giocano oltre ogni valore.