Intervistato dai microfoni della Rai nel corso della trasmissione DribblingSuzuki si racconta così dopo i suoi primi mesi in Italia.

Parma, le parole di Suzuki

 "Ho iniziato a giocare a 7 anni per imitare mio fratello che già praticava il calcio. Dopo ho provato con tanti altri sport ma solo per divertimento, niente di serio. Il portiere indossa i guanti, mi è sempre sembrata una cosa fantastica e poi adoro bloccare la palla con le mani, perché così ho il potere di fermare il gioco.

Mi reputo fortunato: sono nato negli Stati Uniti, mi sono trasferito in Giappone e là sono cresciuto grazie ad un sistema sociale molto efficiente. L’anno scorso sono andato in Belgio, è stato il mio primo anno in Europa. Sono cresciuto tantissimo, poi sono arrivato qui. La Serie A è molto dura e il livello è alto, ma grazie ai miei compagni di squadra sto facendo bene e voglio provare a migliorare ancora. Questo perché credo di avere margini. Ogni tanto faccio degli errori, ma sono quelli che mi aiutano a crescere. Ho sempre imparato dai miei sbagli, quindi spero di alzare ulteriormente il livello.

Sono andato in libreria nei mesi scorsi e ho visto il fumetto di 'Holly e Benji'. Trovarlo qui a Parma mi ha fatto sorridere, perché è stato molto popolare in Giappone. Anche i miei compagni di squadra mi parlano in continuazione di quello o di altri fumetti o di cartoni animati, quindi mi sono accorto che la mia cultura qua è molto popolare. Tutti mi chiamano Suzu o Zaion, ma il mio soprannome è un altro, ‘animale’, perché sono molto muscoloso".