Claudio Ranieri, tecnico della Roma, ha parlato nel corso di un’intervista concessa al Messaggero del futuro della società e del possibile suo successore.

Intervista a Ranieri sul nuovo allenatore

“Nuovo allenatore? Siamo molto vicini alla scelta. Mi fa piacere aver vinto dei derby, ma è acqua passata. Così come la partita contro la Juventus. La mia mente ora è sul derby. Dobbiamo far bene, dare soddisfazione ai nostri tifosi e lottare”.

Ranieri sul nuovo allenatore

Ruolo futuro?
« Io sarò senior advisor, e mo’ traducetelo come ve pare (ride, ndr). So che sarò un punto di riferimento per loro, consiglierò cosa è giusto e cosa non lo è, ma poi a decidere è la proprietà. Credo sia per tutti così».

Che vuol dire?
«Che se non decido e non mi sento importante, io non faccio il parafulmine, me ne vado. Oggi mi sento al centro del progetto. Nel momento in cui mi sentissi al lato di questo, arrivederci e grazie».

Un allenatore non indicato da lei?
«L’allenatore non è scelto da me, non funziona così. Se ho fatto una lista di nomi, con pregi e difetti, sta anche ai Friedkin deciderlo».

Quando si consegna una lista del genere, quanto è lunga?
«Ghisolfi ed io abbiamo seguito il modello inglese. Siamo partiti da 7-8 nomi per arrivare a 3-4».

E i Friedkin hanno scelto?
«Siamo vicini, molto vicini».

È fiducioso che sia un allenatore alla Ranieri?
«Sono convinto che arriverà un buon allenatore».

Che tipo è ten Hag? Simpatico?
«Ci credete che non lo conosco? Mai incontrato. Ho letto che sarei andato a cena con lui. Mai visto. Credetemi, vi prego».

Dobbiamo credere che a Gasperini non abbiate mai pensato?
«Signori miei andate a chiedere a qualsiasi allenatore se sarebbe felice di allenare la Roma. Chi vi risponderebbe di no?»

Ci dice soltanto se il nuovo tecnico sarà italiano o straniero?
«No, dopo vi imbroglio tutto. Fate i bravi».

Ranieri sulla squadra


Ha detto che la squadrava migliorata. Quindi non rivoluzionata?
«Sì, non va rivoluzionata. Vi faccio un esempio: state scrivendo, giustamente, che la Roma segna poco. Per il prossimo anno, quindi, dobbiamo prendere calciatori che sappiano fare gol».

Uno che prima li faceva e ora ne fa di meno è Pellegrini.
«È uno dei centrocampisti più forti d’Italia, non ho nessun dubbio e nessuno può smentirmi. Ripartire da lui anche l’anno prossimo? Dipende da Lorenzo. Io lo stimo».

Non è proprio possibile vedere Shomurodov e Dovbyk insieme?
«Vero, funzionano e sono molto compatibili perché Eldor è una seconda punta, non è egoista, è un generoso per natura. A volte gli chiedo di tirare in porta più spesso. Il problema è che se li schiero entrambi dall'inizio, poi se devo cambiare la partita... mi attacco. Bisogna valutare tutto e non è detto che non possano giocare insieme».