Reduce dal successo sulla Fiorentina, il Napoli si appresta a far visita al Venezia nel match valevole per la 29esima giornata di campionato.
Il tecnico azzurro Antonio Conte ha presentato la sfida nella consueta conferenza stampa prepartita.
Venezia-Napoli, la conferenza stampa prepartita di Conte
"Venezia sarà la nostra finale. Anguissa e Mazzocchi sono convocati, vedremo se e come impiegarli. Neres è out, tornerà dopo la sosta"
Sul tandem Raspadori-Lukaku
"Da un giocatore come Romelu mi aspetto sempre di più, è chiaro che giocare con un attaccante a supporto ti facilita un po' il lavoro. Lukaku ha fatto due buonissime prestazioni, ma serve di più. Già domani ho bisogno di segnali importanti da parte sua".
Calendario di Atalanta e Inter
"Domani il nostro compito sarà quello di fare una partita importante contro il Venezia, affrontarli con la giusta attenzione. Vengono da ottime partite, proveranno a fare di tutto per metterci in difficoltà. Guardiamo il nostro cammino, indipendentemente da quello che sarà il risultato tra Atalanta e Inter".
Sul rush finale di Serie A
"Il lavoro che sta facendo questa squadra è sotto gli occhi di tutti, lo abbiamo fatto guardando sempre noi stessi e non facendo la corsa su nessuno. E' stato importante lavorare una settimana con il gruppo al completo; adesso abbiamo 10 partite, ci arriviamo con un bagaglio tattico importante rispetto a qualche settimana fa. Ecco perché vi dico che contro il Venezia è come una finale Mondiale, perchè è una gara in cui dobbiamo dimostrare maturità e consapevolezza".
Sulle convocazioni della Nazionale
"Siamo sempre felici e orgogliosi di dare una mano alla Nazionale. Di Lorenzo, Meret, Raspadori, Buongiorno, sono sempre stati chiamati. Sono contento per il ritorno di Politano, che ha meritato sul campo questa convocazione".
Profondità del gruppo
"La parte finale della stagione è la più difficile, perché le giornate sono sempre meno e si intravedono gli obiettivi dei club. Il nostro merito è stato quello di tenere alto il livello di tutti, anche di chi ha giocato meno; non è facile allenare al massimo un calciatore che ha poco spazio. Lo staff ha lavorato benissimo. Ma il calcio è anche questo, se c'è qualcuno più bravo ti ruba il posto".