Dopo la sconfitta interna con l'Atalanta, la Roma si appresta ad ospitare il Lecce nel match valevole per la quindicesima giornata del campionato di Serie A.
Il tecnico capitolino Claudio Ranieri ha presentato il match nella consueta conferenza stampa della vigilia.
Roma-Lecce, la conferenza stampa prepartita di Ranieri
"Adesso inizia il nostro campionato, dicembre ci dirà chi siamo e dove possiamo andare. Non ci sono partite facili. Il Lecce non molla mai, ha vinto a Venezia, ha pareggiato con la Juve al 93'. E poi ha giocatori validi con un allenatore nuovo che li fa giocare a calcio. Dobbiamo essere furbi e intelligenti perché ogni palla sarà importante.
Voglio una squadra che scenda in campo senza conoscere il nome dell'avversario e faccia il suo gioco, così come abbiamo fatto a Napoli, a Londra e contro l'Atalanta. Questa è la Roma che io voglio, determinata su ogni pallone. Dobbiamo essere bravi contro una squadra brava a fare il suo gioco.
Oggi hanno fatto un gran bel allenamento, hanno spinto, stanno entrando nelle mie idee. Non è facile quando dico che hanno cambiato tre allenatori o quattro in un anno, quattro con filosofie diverse di gioco e tutto. I giocatori sono delle spugne, però non è che tu al computer cambi una cosa, ne metti un'altra e tutto funziona, no? C'è chi reagisce subito, chi ha bisogno di più tempo per capire. Per me come tu ti alleni, giochi, per cui tutti i miei allenamenti sono a mille all'ora. Piano piano riusciranno a farlo anche in campionato, piano piano, ma ci dobbiamo sbrigare.
La squadra è pronta per lottare per la salvezza? È lo stato attuale. Stiamo lì, in questo momento lottiamo per uscire fuori dalla bassa classifica. Questi sono giocatori abituati a stare da un'altra parte della classifica. Io sono abituato a stare sia di qua che di là, per cui dobbiamo lottare. Se sto di qua o di là voglio che la squadra lotti sempre. Che vogliamo fare? Io sono convinto che i miei giocatori risponderanno colpo su colpo, alla grande. Però io sono San Tommaso. Voglio toccare per credere".
Ranieri su Pellegrini e Dybala
"Pellegrini si sta allenando bene, per me è molto importante. E’ sereno. Valuterò di volta in volta. Dybala? Non è un giocatore di intensità ma di qualità. Riesce a centrare il volere dell'allenatore e della squadra".
Ipotesi difesa a quattro
"Possibile, ma non lo dico. Non darò vantaggi agli avversari. Ci penso stanotte e domani decido".
Dovbyk a rischio
"È influenzato, non sta bene. Non credo di averlo a disposizione per il Lecce. Vedremo domani, ma adesso non so se si allenerà".
Le condizioni di Hummels, Hermoso e Cristante
"Hummels si è allenato, sta bene, anche Hermoso sta bene. Cristante invece ha ancora la caviglia blu per la botta subita. Vediamo domani".
Ranieri su Paredes
"Paredes è un campione, l'abbiamo visto nelle ultime partite. Con lui e Koné la squadra gira bene. Non penso di cambiare".
Ranieri su Le Fée
"Le Fée è un giocatore di ottima qualità, in questo momento lo vedo da metà campo in avanti, ma sono convinto che lui possa fare quello che fece Ancelotti quando era giovane, Pirlo quando era giovane, cioè partire da metà campo in avanti e poi essere un buon centrocampista, un playmaker. Deve saper sfruttare quest'anno di conoscenza del calcio italiano e sono convinto che ci darà anche una mano durante il campionato".
Ranieri sugli arbitraggi
"Io credo che se facciamo un'intervista a tutte le squadre, tutte le squadre si lamentano. La cosa più difficile nel calcio italiano è fare l'arbitro, perché non ci sta mai bene, per cui bisogna saperli rispettare, è la cosa più importante. Sono persone come noi e possono sbagliare. Vi dico che quando giocavo io sbagliavano ancora di più, non correvano come corrono adesso, non sono preparati come sono preparati adesso, e in più c'è il Var. Sicuramente sbaglia alcune volte anche il Var, però se andiamo ad analizzare gli errori di una volta e gli errori che si fanno adesso… ma ringraziamo Dio che stanno a questo livello gli arbitri. Per cui sì, ci si può lamentare, ma sempre rispettandoli".
Il messaggio per Bove
"Un abbraccio grande a Edoardo, tieni duro. Siamo tutti con te".