Tra i volti nuovi del Como targato Fabregas, Assane Diao si è presentato alla Serie A con due gol in 250 minuti.
Il giocatore di origini senegalesi è diventato il più giovane con almeno due reti in campionato e ora non vuole fermarsi come confermato in una lunga intervista pubblicata oggi da La Gazzetta dello Sport.
Como, le parole di Diao
"Se mi aspettavo un inizio simile? Proprio no. Certo, era quello che desideravo ma ero anche conscio che la Serie A è difficile e che soprattutto l'impatto iniziale sarebbe potuto essere complicato. Grazie ai miei compagni e allo staff tecnico invece mi sono adattato subito molto bene.
Ho parlato con Fabregas, che mi ha spiegato il progetto, la visione e quello che aveva in mente per me e per lo sviluppo della squadra. Terminata la telefonata, non avevo più dubbi. In passato magari in pochi conoscevano la squadra, ora però se ne parla. Ci sono tanti spagnoli e il progetto risulta sicuramente interessante. Credo che chiunque abbia avuto l'opportunità di vedere una nostra partita sia rimasto positivamente colpito dal gioco proposto. L'interesse nasce cosi".
Le prime sensazioni in Italia
"Molto buone. La Serie A è un campionato intenso e competitivo ma sono stato aiutato dai compagni e dallo staff tecnico. Non ho ancora avuto modo di vedere molto in città, ma tutti me ne hanno parlato molto bene. Como è una perla amata in tutto il mondo. L'Italia poi, vabbè, culturalmente è il massimo. E anche dal punto di vista sportivo. È un onore essere qui. Giocare in casa è bellissimo, si avverte tanto l'affetto dei tifosi, come dopo la sconfitta immeritata col Milan. E anche contro l'Udinese, soprattutto quando siamo rimasti in dieci".
La posizione in campo
"Posso giocare anche come attaccante, sono un esterno che ama trovare spazio, ma se necessario mi piace anche stare più vicino all'area di rigore".
Il paragone con Balotelli
"È un giocatore che ha fatto la storia e ho molto rispetto per lui. Come caratteristiche di gioco però non penso di assomigliargli. Siamo differenti".