Beppe Marotta, ds dell'Inter, è intervenuto ai microfoni del podcast "Wolf-Storie che contano" condotto da Fedez. Ecco le dichiarazioni del dirigente nerazzurro sul suo passato e non solo:
Le parole di Marotta sul calcio arabo
"Quella araba non è una bolla, perché ha una ricchezza indecifrabile. I soldi non sono tutto, però, applicati a una buona cultura del lavoro e competenza, rendono più facile vincere. Quello americano, invece, è un modello di business particolare",
Marotta sul mondo del calcio
"La mia esperienza dice che nel calcio non si guadagna. Chi si avvicina al calcio, tra i presidenti, lo fa per passione. Non ne conosco uno che si sia arricchito, tanti che si sono rovinati. Una società di calcio è un'azienda privata di interesse pubblico. Tutti possono parlarne e tutti dicono la loro. Non si guadagna, ma si può non perdere col concetto di sostenibilità. I mecenati non ci sono più. Il sistema dello sport professionistico italiano, anzitutto il calcio, risente della situazione economica del Paese. Le grandi aziende sono sempre meno e sempre meno capitali privati che possano essere messi a disposizione dello sport".
Marotta sul nuovo stadio dell'Inter
"Noi abbiamo l'idea Rozzano, il Milan San Donato. Perché due stadi? Una piccola bugia bianca: lo stadio è la propria casa, dove si trasmette il senso di appartenenza. Poi, però, ci sono altri vantaggi: lo stadio ti garantisce anche la possibilità di introitare fonti di reddito. San Siro va rispettato come icona, rappresenta la storia, ma a volte bisogna anche essere un po' cinici. Se fossimo stati proprietari di San Siro avremmo potuto superare quelle problematiche burocratiche che abbiamo solo in Italia. Queste lungaggini burocratiche hanno fatto sì che si aprissero altre strade. Stadio insieme al Milan? C'è anche quell'ipotesi, anche se sarebbe un fatto unico".
Il sogno di mercato di Marotta
"Difficile dirlo, ce ne sono tanti. Non punterei su un solo giocatori, ma su diversi. Non posso fare nomi, sarebbe una mancanza di rispetto verso i miei, che sono forti. Quanto costa Haaland? Penso 250-300 milioni di euro. All'Inter abbiamo un organico profondo".
Marotta e il passato alla Juventus
"Alla Juventus ho avuto Buffon, Chiellini, Barzagli, Pirlo. Quelli erano campioni veri e lo sono diventati nel corso degli anni". E ancora: "Ronaldo? Un'icona, ma non è stato quello il motivo per il quale me ne sono andato. Me ne sono andato dalla Juventus perché, a una certa età, è giusto lasciare ai giovani. Lì c'erano tanti giovani bravi, giusto che abbiano voluto impostare un rinnovamento dopo 9 anni. Ho ancora un ottimo rapporto con Andrea Agnelli. Cambiamento fisiologico"