In una lunga intervista concessa ai canali ufficiali della Lega Serie A Yann Bisseck ha parlato del rinnovo del contratto con l'Inter, ma non solo. Il difensore, che di recente ha prolungato il suo accordo con i nerazzurri fino al 2029, ha risposto ad alcune domande sul gioco di Simone Inzaghi, sul rapporto con il tecnico, ma anche sulle difficoltà incontrate al suo arrivo in Italia e sul primo gol con la maglia dell'Inter. Di seguito le parole di Bisseck.
Le parole di Bisseck
Le parole di Bisseck: "Firmare un contratto per un grande club come l'Inter è emozionante. Per me è un grande segno di fiducia e rispetto, perché non credo che in molti pensassero che mi sarei comportato così bene da subito, quindi sono semplicemente felice di averlo fatto. Ho ancora molta strada da fare, posso ancora fare molto meglio, ma penso che la direzione sia quella giusta".
Sulle difficoltà iniziali
Sulle difficoltà iniziali: "A dire il vero me l'aspettavo, perché quando guardi da dove vengo, dal campionato danese, non una delle leghe più competitive d'Europa, sai che sei un po' indietro nelle gerarchie. Ho impiegato il primo mese per ambientarmi, penso di averlo fatto bene. Alla fine, è tutto nella tua testa. Devi essere mentalmente forte perché è molto facile perdere la fiducia, soprattutto all'inizio quando giochi pochissimo. Ma devi andare avanti e aspettare la tua occasione, per farti trovare pronto, perché spesso è l'unica che ti capita".
Sul primo gol in Serie A
Sul primo gol in Serie A: "Un po' come una favola perché era il giorno prima di Natale, la mia famiglia era allo stadio. Se segni a San Siro, vivi un'emozione diversa. In trasferta non è la stessa cosa. Quando senti l'intero stadio che grida il tuo nome cinque volte e vedi i tuoi compagni felici, è un'emozione difficile da descrivere".
Sul gioco di Inzaghi
Sul gioco di Inzaghi: "È sicuramente un modo diverso di giocare, ma già in Danimarca avevo molta libertà giocando da terzo difensore di sinistra, quindi ero già abbastanza abituato. Abbiamo grandi responsabilità come difensori: dobbiamo costruire da dietro, essere aggressivi e tenere bene la linea. Ecco perché ci vuole tempo prima che l'allenatore si fidi di te, in quella posizione non è facile, facciamo muovere l'intera squadra. Ma è bello e divertente. Hai molta libertà, l'allenatore si fida di te perché sappiamo quando dobbiamo dribblare. Credo sia un modo di giocare diverso da tutta Europa. Il mio rapporto con l'allenatore? Parliamo molto, so che si fida di me. Sa che quando sono in campo la qualità non cala. Sono molto contento di come sta andando".